Sai che in questa città le vie non hanno nomi? Il motivo ti lascerà senza parole | L’ho scoperto dopo 10 anni
Forse non ci crederai mai ma esiste una città dove le strade sono senza nome: ecco dove si trova di preciso.
Non è il set di un romanzo fantasy, ma è la realtà, e l’aspetto più stupefacente è che non si tratta di un luogo remoto del mondo, né di un villaggio fantasma del vecchio West. Non è neppure una zona desertica delle Ande o dell’Artico, nel Sahara o in un atollo dell’Oceano Pacifico. Nient’affatto.
Il posto con le strade senza nomi è una vera città. Scopriamo da dove deriva questa caratteristica peculiare.
Ecco per quale motivo le strade non sono contrassegnate dai classici cartelli stradali che troviamo in tutto il resto del globo.
La città dove le strade non hanno nomi
Esiste un posto nel mondo dove le vie non sono contrassegnate dai classici cartelli stradali con i nomi. La cosa bizzarra è che questo luogo non è in mezzo al deserto, non si trova nella foresta o in una giungla ma è una città. Una città vera con degli abitanti in carne e ossa.
La prima cosa che ti sarai chiesto leggendo il titolo è ma come è possibile? In effetti è strano immaginare un posto dove le strade non abbiano nomi innanzi tutto per la difficoltà di orientamento dei cittadini, e per l’impossibilità di fornire il proprio indirizzo quando serve.
L’usanza orientale e la numerazione degli isolati e dei quartieri
In Italia le strade prendono il nome di scrittori, papi, letterati, filosofi, vescovi, nomi comuni di fiori e di frutti, nomi di città e nazioni, ma questo non accade ovunque nel mondo. Nella cultura orientale è diverso. La città con le strade senza nomi infatti, i trova in Giappone, uno dei Paesi dell’Asia più affascinanti in assoluto. In verità non si tratta di una città sola ma dell’intera nazione. Qui infatti, a partire dal 1600 le città sono state divise in rettangoli che rappresentano i quartieri e che prendono il nome di chō o machi. I quartieri si trovano ciascuno in un isolato contrassegnato da un numero diverso.
In un tipico indirizzo giapponese c’è prima il nome dell’isolato e tre cifre che indicano il quartiere, detto chōme, e poi il numero dell’edificio. Infine c’è anche una sigla che indica la prefettura, contrassegnata da due lettere, come per le province italiane. Dunque è così che in Giappone le persone si orientano, senza attribuire alle singole strade dei nomi come facciamo noi in Italia. e questo segue una logica temporale non lineare.
