“Domanda decaduta” | Pugnalata per milioni di persone: se hai ricevuto questo sms dall’INPS sei nei guai
Se hai ricevuto un messaggio direttamente dell’INPS con scritto che la tua domanda è decaduta, c’è poco da fare. Hai perso.
Indubbiamente in tantissimi inizieranno a pensare, e pure a buon ragione, che venire a conoscenza del fatto che qualcosa di positivo non è più in vigore, rappresenti una doccia fredda. Anzi, potremmo proprio definirla gelata. Tanto più che se si tratta di qualcosa di certo e che avviene niente meno che dall’INPS c’è da preoccuparsi.
Purtroppo il messaggio che sostiene, senza tanti fronzoli e giri di parole, che la domanda è scaduta, o meglio, decaduta è stato mandato a un numero elevatissimo di persone. Insomma, se anche tu hai a che fare in questi giorni con esso puoi sostenere di essere in buona compagnia. E almeno questo può essere una piccola consolazione, seppur molto amara.
Tuttavia, ve lo diciamo molto chiaramente, non serve a nulla arrabbiarsi o farsi prendere dal panico. Non per nulla esso, insieme alla fretta, che affolla eccessivamente le nostre vite, non è mai un grande consigliere. Piuttosto è meglio capire per quale motivo ci è giunta tale comunicazione, chiedendo magari pure maggiori informazioni a riguardo alla stessa Ente.
“Domanda decaduta”, il messaggio dell’INPS che manda in tilt
Tra l’altro il suo sito è decisamente molto aggiornato e non mancano quindi mai comunicazioni ufficiali che tendono a dirci come stanno realmente le cose. Lo stesso possiamo dire della possibilità di chiedere i vari Bonus, ma anche Super Bonus, che il Governo sia passato che attuale, ha indetto per dare una mano alle famiglie maggiormente in difficoltà.
E sono proprio loro ora a preoccuparsi a gogo. Difatti il famoso messaggio lo hanno ricevuto le madri e i padri che adesso non sanno sostanzialmente che pesci pigliare. In realtà sarebbe d’uopo che si rilassassero un attimo dal momento che la situazione non sarebbe così tragica come si potrebbe inizialmente pensare.
Che cosa sta accadendo per davvero
A tranquillizzarci ci ha pensato la stessa INPS. In sostanza tale comunicazione si riferisce solamente ed esclusivamente all’annualità del 2023 e riguarda solo le domande per le quali la richiesta del famoso e super chiacchierato Assegno Unico Universale non andava presentata in alcun modo in presenza dell’abolito Reddito di Cittadinanza.
Capite dunque bene che il decadimento non tocca in alcun modo le richieste fatte e già accolte di esso effettuate nell’annualità 2023 e 2024. Ergo, chi lo ha ottenuto continuerà normalmente a riceverlo. Insomma, niente paura per tantissime persone che ora possono nuovamente tirare un bel sospiro di sollievo.